“Non è tutto oro quel che luccica.”
La mia storia
Mi chiamo Mariacristina Margherita Savoldi d’Urcei Bellavitis, ma per molti sono semplicemente Cri.
Ho studiato gemmologia a New York e in seguito commerciato in pietre preziose, lavorato per Versace, a Tripoli sono stata assistente personale di Saadi Gheddafi e in Mongolia e Siberia ho studiato sciamanesimo.
Credo dì esser saltata su ogni treno mi sia passato accanto, nonostante fossi conscia alcuni si sarebbero schiantati ma altri, invece, mi hanno portato lontano, permettendomi di vivere esperienze fuori dall’ordinario.
Amo lo sport e ho un atteggiamento curioso ed aperto ad ogni genere di esperienza culturale.
Ho viaggiato per gran parte dei miei anni, forse ricalcando le orme di mio padre che sviluppava grandi progetti edili in Sud America e altri continenti.
Due matrimoni sbagliati mi hanno reso più riflessiva e meno irruente senza tuttavia diminuire la mia voglia di conoscere e sperimentare.
I miei libri
Prefazione di Nicolai Lilin
Descrizione
Una famiglia aristocratica con un antenato Papa, uno stabile di lusso, gli sfarzi residui di una nobiltà decaduta, un nonno e un nipote a capo di una vera e propria organizzazione criminale. La solitaria e inascoltata lotta femminista di una donna apparentemente privilegiata a una cultura violenta e maschilista che la vorrebbe vittima silenziosa. È in questo scenario che la contessa Maria Cristina Savoldi d’Urcei Bellavitis è cresciuta fin dalla morte di suo padre, quando aveva soltanto dodici anni. La sua ribellione è sempre stata vista come qualcosa da estirpare con violenza e la splendida casa famigliare nel centro di Milano è, per lei, una pericolosa gabbia dorata. Ora Cristina si trova a un bivio: decidere se continuare a combattere, dopo decine di denunce cadute nel nulla, o arrendersi all’inevitabile salto nel vuoto. La resa o la lotta all’ultimo sangue?
Descrizione
Anche gli atleti meditano… seppur “di corsa” è un saggio sul senso del correre, sul rapporto tra corpo e mente, sul superamento del limite, nello sport come nella vita. Nello sport e nella meditazione, c’è un momento in cui il corpo si trova in armonia con la mente. Si tratta di uno stato di semi-alterazione della coscienza nel quale le percezioni si dilatano, le sinapsi si allungano, i sensi sono rivolti verso l’interno. La vista è vacua ma vede tutto ciò che è l’essere, il sé. Uno stato di semi-trance che consente di vincere la fatica fisica. Attraverso la meditazione la mente trova quiete, il respiro si sospende, il corpo trascende. La mente è lo strumento che consente di superare ogni limite, di conseguire ogni obiettivo. Non importa quali siano le condizioni di partenza. Questo libro nasce per amore del correre. Scritto da chi ha cominciato a correre per amore e, correndo, si è accorta di aver trovato molto altro. Correndo con se stessa e per se stessa Maria Cristina ha trovato il sé. Così come, anche se con percorsi e modalità differenti, Andrea e Selene.
Descrizione
Un racconto sul malessere degli adolescenti che si affacciano all’età matura, sull’insaziabile ricerca di emozioni forti, chiamata “sballo”, attraverso giochi e rituali assurdi, fino alla privazione del cibo per apparire “scomparendo”.
Conseguenze spesso tragiche dell’assenza di un equilibrio interiore.
Quattro storie estreme che narrano di disagi i quali, talora, si rivelano dei veri e propri “giochi di morte” come i chocking game.
Episodi realmente vissuti e testimoniati da Maria Cristina Savoldi Bellavitis durante il periodo di volontariato presso il reparto pediatrico del Fatebenefratelli, o raccontati da genitori confusi e disperati, ascoltati da Selene Calloni Williams, in relazione a uno studio di etno-antropologia e psicogenealogia.
Un libro che va letto dagli adolescenti, ma anche dagli adulti, per amare e comprendere l’eterno adolescente che ci portiamo dentro.
Interviste e articoli
Passione
“Fino a due anni fa non sapevo nemmeno cosa fosse e poi, galeotta una presentazione del mio ultimo libro su Padova, mi sono ritrovata sul palco del TEDx di Jesolo, a parlare di passione.
Le emozioni mentre si interagisce con un pubblico così vasto ed eterogeneo sono uniche e meravigliose, così come importante la responsabilità di comunicare, generando empatia e lasciando qualcosa di bello e tangibile, alla fine dei 15 minuti di monologo.
Ho cercato di raccontare nel modo più semplice e diretto, come se parlassi ad un vecchio amico e cercando di essere me stessa al cento per cento, come mi è sempre piaciuto esserlo nella vita di tutti i giorni.
Se sceglierete di ascoltarmi….vi prometto che non vi annoierò. “
Il futuro emozionale
Normalmente chi subisce violenze in età minore, come è successo a me, ne resta spezzato per sempre. La sua vita va in frantumi che si disperdono lungo il cammino della sua vita ma io, dopo anni di fuga a girovagare per il mondo, riempendo la mia vita di avventure e lavori fuori dal comune, sono riuscita a rimettere insieme quei pezzi, affrontare ed accettando “l’accadimento”, come l’avevo denominato io.